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The Bibliotheca Corvina. The fate, mission and destiny of a library

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Szerző
István Monok
Tudományterület
Kultúrtörténet, kulturális emlékezet / Cultural history, cultural memory (13056), Irodalomtörténet / History of literature (13020)
Sorozat
Europica varietas Tokajensis. ΔΩΡΟΝ
Tudományos besorolás
monográfia
022_000069/0130
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Il giorno seguente alla resa della piazza, corse sollecito al supremo Generale per ottenere la permissione di cola entro portarsi. Ottenutala non lo trattenne ne la debolezza delle sue forze, nè il dolore, che tuttavia sentiva delle sue ferite. Fra le flamme, i cadaveri, e la calca di coloro, che tultaltro cercavano, si mise in traccia di questi libri. Di primo slancio si gitté dentro ad una Moschea, che al tempo, che quella piazza fu in poter dei Cristiani, era Tempio sacra Dio, e Metropolitana di quella Citta, ed era fortunatamente restate illesa dalle fiamme. Sintrodusse in due piccole camere, che trovo allintorno guarnite di libri, in mezzo a’ quali era stato poc’ anzi decapitato dai Soldati Cristiani il supremo Ministro. Ne sece quello spoglio maggiore, che poté accomodarsi con la difficolta del trasporto in quella confusione di cose. Indi si trasferi ad altra Moschea, la quale gli somministro non minor preda. Passo agli alloggiamenti degli Ebrei attualmente alle amni dei soldati, e che trasportando le ricchezze, che vi trovavano, ben volentieri cedevano al Marsigli i libri, spoglia per loro inutile, e che non conoscevano. Erano questi molti bensi, e diversi libri, che rinveniva qua, e la spersi il Conte Luigi, ma non erano l'intera biblioteca, della quale andava in traccia. Si volse perciö al Castello, dove era il Palazzo, era fu gid del re d’Ungheria, e si lusingd divi trovarla. Il luago era stato diroccato dal canone, e dalle bombe. Fra quelle ruine penetiö solto certi volti di pietra, che allora servivano ad uso di magazzeno di zappe, badili, mannaje, ed altri attrezzi di guerra. Osservo fra quegli arnesi alcune casse, che aperte avevano delusa lavidita dei soldati, e vide alquanti volumi qua, e la gittati in contrassegno della lor rabbia. Fu la sua allegrezza corrispondente allidea, che avea formate di quella biblioteca. La credette una spoglia di diritto del Principe, e spedi avviso al Conte Rabatta Generale Commissario dellEsercito, acciocche inviasse uno dei suoi a porle in sicuro. Fratando il Marsigli si approffitto d'alcuni manoscriti come gli vennero alle mani, consegnano il rimanente al ministro. Ma questa si famosa raccolta non esisteva pill che nella fama, e nella relazione degli Autori, e giunte le casse di quei libri a Vienna, non vi si trovö che un imperfelto avanzo delle varie vicende, che quella biblioteca avea sofferte. In questa occasione il Marsigli stese una dissertazione sopra le reliquie della famosa Libreria Corvina ed vivi prende occasione di parlare di tutti gli avanzi di Librerie antiche, le quali puö verisimilmente credersi, che rimangato nellImperio Ottomano, e pensö ancora di darla alle stampe, ma tuttora resta inedita fra’ suoi manoscritti Capsula 3. segnata 85 E. La suppellettile ammasseta allora di manoscritti, fu poi di molto accresciute in altre simili congiunture. Moltissimi ne acquistö col denaro; non pochi per la liberalit& degli amici; altri gli furono offerti in omaggio al suo merito. Tutti poi passarono a formare uno dei maggiori pregi della biblioteca dellInstituto. Tutto cid, che qui sopra si é detto, rilevasi dalle memorie, e dalla lettera a modo di Prefazione, che il Conte Luigi scrisse a Monsignor Passionel, e che dovea poi passare alle mani dell’ Abbate Assemani per tradurla in latino da stamparsi alla testa dell’Indice delibri Esotici, che sono nellInstituto. Come altresi da altre lettere precedenti rilevasi, 129

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